Quando si avvicina l’estate e con essa il tipico clima rovente della stagione, gli uomini che hanno l’esigenza di adottare look formali si sentono sotto pressione: prediligere la comodità o l’eleganza?

C’è un tessuto però che dall’inizio del XX secolo sembra aver convinto tutti sul fatto che comfort e raffinatezza abbinate ad un pizzico di originalità possano tranquillamente coesistere.

Il “Seersucker“ infatti è un tessuto molto piacevole da indossare e particolarmente adatto alla stagione estiva. Si distingue dagli altri per il suo particolare aspetto arricciato e goffrato che lo rende adatto anche alla stagione calda poiché rimane staccato dalla pelle permettendone la traspirazione. 

Inventato in India, il tessuto divenne noto con il suo soprannome persiano, “shir” e “shekar”, che significano letteralmente “latte e zucchero”, in riferimento alla sua combinazione di pieghe in gessato lisce e ruvide.

L’effetto è stato originariamente prodotto utilizzando orditi di seta e cotone… al giorno d’oggi invece, al posto della seta, vengono comunemente usati cotoni attraverso una sapiente alternanza di orditi più stretti e più larghi.

I vantaggi sono duplici. In primo luogo, il seersucker non si piega allo stesso modo del tessuto ordinario (tecnicamente è già sgualcito), il che crea una maggiore durata e lo rende ideale per il viaggio. Non solo, il suo arricciamento naturale crea spazio tra il tessuto e lo strato sottostante, consentendo una maggiore circolazione dell’aria e traspirabilità.

Storia del Seersucker

Il tessuto increspato fu dapprima adottato in tutte le colonie britanniche all’inizio del XX secolo, dove le sue peculiarità erano ideali per i climi più caldi, in seguito  fu poi scelto dai lavoratori che indossavano abiti da lavoro seersucker funzionali durante i mesi estivi: camicie, giacche da lavoro , tute e cappelli con visiera venivano tutti realizzati in una versione pesante di seersucker.

Nel 1909, il seersucker fu introdotto nel mondo sartoriale dai produttori  americani Haspel come l’ultima novità in fatto di tessuto per abiti estivi.

Sul grande schermo, il personaggio di Atticus Finch interpretato da Gregory Peck introdusse l’abito in seersucker nel mainstream mentre difendeva Tom Robinson in “Nel buio oltre la siepe”. Peck sfoggiava una versione in tre pezzi, indossandolo in proporzioni più grandi rispetto alla sua figura, che erano in linea con le dimensioni sartoriali dell’epoca.

Il Seersucker oggi

Con il tempo, il tessuto è stato adottato con ironia dai ragazzi del college Ivy League, che lo indossavano in modo apertamente preppy , sovvertendo la sua storia sociale ed economica. Man mano che progrediva dai laureati ai politici, arrivò lentamente a rappresentare il completo per il tempo libero delle classi sociali superiori.


Oggi, il tessuto è ancora una volta un’opzione irrinunciabile per i mesi più caldi; un’alternativa più contemporanea e probabilmente più facile da indossare rispetto al lino. La chiave di questo rinascimento è stato il suo utilizzo da parte dei designer contemporanei di abbigliamento maschile. Da brand casual alla sartoria su misura, il seersucker è in grado di adattarsi ad una vasta gamma di look e stili personali.


Le nostre proposte 

Anche noi di Virum lo abbiamo scelto a causa delle sue incredibili doti di versatilità e comfort, che lo rendono intelligente ed utilizzabile in svariati contesti: da quelli più formali a quelli più casual.

Realizziamo i nostri abiti in Seersucker grazie ai tessuti della drapperia Cacioppoli Napoli 1920, sinonimo di garanzia ed eccellente qualità.

L’abito che vedete in foto è stato appositamente realizzato per un matrimonio estivo in una location sul mare, perfetto quindi per un evento formale in cui anche la comodità e la traspirabilità sono necessarie.

Ma il seersucker può essere utilizzato anche in contesti meno formali e accessoriato in modo da renderlo più casual: con un paio di sneaker bianche, con jeans o con polo sartoriali.

Virum infatti propone ai suoi clienti anche la realizzazione di pantaloni, shorts e blazer in Seersucker che possono diventare capi passe-partout nell’armadio di ogni uomo.