Sensibilizzare, rigenerare, sostenere, riutilizzare: il vocabolario della moda si arricchisce con importanti parole.
La sfida che oggi l’industria dell’abbigliamento ha colto è molto chiara osservando da vicino i padiglioni di Fortezza da Basso. Il messaggio che ne emerge è una corsa ai ripari che unisce etica ed estetica per rispondere con consapevolezza all’inquinamento globale.
Un importante segnale del cambiamento in atto arriva infatti sia dalle aziende ai vertici dell’alta moda sia da giovani brand: l’utilizzo di energie rinnovabili nelle fasi produttive, progettazione innovativa dei materiali, lavorazioni meno inquinanti sono solo alcuni dei cambiamenti introdotti per riuscire a conciliare consumismo e ambientalismo.
Molte iniziative quindi al Pitti uomo 2020 in questo senso: capsule collection eco-sostenibili ma anche brand interamente creati con materiali riciclabili che sembrano essere oggi più che mai un passo nella giusta direzione osservando l’inquinamento oceanico o la devastazione che gli incendi stanno provocando in Australia.
Queste innovazioni sempre proiettate al futuro fanno del Pitti ancora il polo fieristico per eccellenza del fashion dove, oltre ad accogliere buyer da tutto il mondo, vanno in scena le tendenze dei prossimi anni.
La Firenze di Michelangelo si trasforma e diventa un salotto all’insegna delle mode e delle velleità stilistiche di blogger, esperti del settore, giornalisti e fotografi provenienti da ogni parte del mondo.
Quali saranno allora le novità del 2021 nel mondo sartoriale?
I fit skinny sono ormai un vecchio ricordo: l’abbigliamento diventa sempre più comodo e rilassato, abbandona le linee definite e troppo avvitate per accogliere capi che raccontino un’eleganza formale ma confortevole, un ritorno al passato.
Ancora una conferma il velluto e gli accessori come le bretelle o i fazzoletti da taschino, per un uomo sempre attento al dettaglio.
Un cult proveniente dagli anni 80’ conquisterà le scene sartoriali: lo shearling (montone) sarà il capo su cui puntare nei prossimi anni.
Anche i colori cambieranno prospettiva e si avvicineranno alla nostra madre terra: stop a capi cupi e scuri e via libera ad abbinamenti che ricordano i colori della terra e della sabbia, come il beige o il ghiaccio.
Durante il primo giorno della manifestazione il noto e stimato blogger sartoriale Marco Taddei ha indossato un abito doppiopetto e un cappotto monopetto cuciti con tessuti Vitale Barberis Canonico tutto realizzato su misura dal servizio Virum Be Spoke.
Il Pitti è stato ed è per noi sempre uno stimolo che ci motiva a proporre alla nostra clientela capi che rispecchiano le novità del momento, non dimenticando la questione ambientale che ci sta molto a cuore…
Perché vestire all’ultima moda è oggi una questione di consapevolezza.